
La Sicilia è la regione italiana che vanta il maggior numero di oli D.O.P., marchio di tutela giuridica della Denominazione di origine protetta, e I.G.P., sigla che indica il marchio d’origine e indicazione geografica.
È quanto evidenziato da OlioE20, il nuovo progetto di Gambero Rosso dedicato ai migliori oli extravergine d’Italia. OlioE20 ha coinvolto lo chef e talent tv Giorgione, protagonista di una “Evo Experience” condotta da Indra Galbo, ideata per approfondire, nella modalità online, la conoscenza delle qualità organolettiche e degli abbinamenti relativi agli oli evo.
Giorgione ha partecipato a quattro cooking show in altrettante regioni d’Italia: Lazio, Calabria, Puglia e Toscana. Lo chef ha abbinato un piatto a ciascun olio assaggiato. L’iniziativa è nata con l’intento di costruire attorno all’olio di qualità quell’appeal che il mondo del vino ha già conquistato da tempo.
Migliori oli d’Italia: la classifica per regioni
Tra le regioni che vantano i migliori oli extravergine d’oliva d’Italia, la Sicilia ottiene sette menzioni, più di ogni altra in Italia: Val di Mazara D.O.P.. Sicilia I.G.P., Valli Trapanesi D.O.P., Monti Iblei D.O.P., Valle del Belice D.O.P., Monte Etna D.O.P. e Valdemone D.O.P. sono gli oli siciliani inseriti nella guida.
Dietro alla Sicilia troviamo la Puglia, con un totale di 6 oli: i D.O.P. Terra di Bari, Dauno, Collina di Brindisi, Terra d’Otranto e Terre Argentine e l’I.G.p: Olio di Puglia.
Campania e Toscana si dividono il gradino più basso del podio con cinque oli extravergine d’oliva a testa. Per quanto riguarda la Campania, dove è stata identificata la bottiglia d’olio più antica del mondo, sono tutti D.O.P. gli oli “eccellenti”: Colline Salernitane, Cilento, Penisola Sorrentina, Irpinia – Colline dell’Ufita e Terre Aurunche.
La Toscana, invece, è stata menzionata con il Toscano I.G.P. e con quattro D.O.P.: Chianti Classico, Terre di Siena, Seggiano e Lucca. Lo chef Giorgione è stato protagonista di una tappa di Evo Experience proprio in Toscana, dove ha preparato due ricette utilizzando il Chianti classico: la Zuppetta di pane e cavolo nero e il Peposo.
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